La supplente

Insegnare vuol dire anche imparare

presentazione del libro di e con Cristina Frascà
edito da Garzanti
con Carlotta Vissani

Anna  ha  trent’anni,  ma  non  ne  fa  una  giusta.  Sarà  per  questo  che  non  ha  ancora  realizzato  il  sogno dell’insegnamento, o forse perché la strada per il posto di ruolo è lunga e tortuosa. Quando scopre di aver ottenuto una supplenza per un anno, non può credere alle sue orecchie. Non le importa che sia in un istituto tecnico, dove le materie  umanistiche  non  sono  importanti.  Anna  è  sicura  che  nessuno  le  impedirà  di  essere  la  guida  perfetta all’Attimo  fuggente.  Quando,  però,  si  trova  davanti  Rimmel,  Bruzzo,  Mito,  il  Principe  e  Panik,  le  sue  certezze cominciano a vacillare. I nomignoli dei suoi alunni sono simpatici, mentre loro non lo sono affatto. Non hanno alcuna intenzione  di  ascoltare  le  sue  lezioni.  Ma  Anna  ha  delle  mosse  segrete  per  provare  a  colpirli:  niente  libro  di  testo, niente cattedra. La poesia è un linguaggio che arriva al cuore e la Treccani, se usata per i neologismi più strani, non appare difficile. Così scopre che, dietro la corazza, i ragazzi nascondono le paure degli adolescenti. Che l’amicizia  e l’amore per loro sono ancora genuini. Che, più che di un voto, hanno bisogno di ascolto. Quello che non avrebbe mai immaginato è che sarebbero stati loro a cambiare la sua vita. A insegnarle che le sue fragilità sono la sua forza e che l’incontro inaspettato  con  Sasha  è  più  speciale  di  quanto  creda.  Finalmente  Anna  ha  capito  quale  sia  il  segreto dell’insegnamento: non smettere mai di imparare.

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