L’incendio
Reportage su una generazione, tra Iran, Ucraina e Afghanistan
presentazione del libro di e con Cecilia Sala
edito da Mondadori
con Lorenzo Pregliasco
Katerina, modella, oggi è un soldato. Forouzan studia Elettronica, scrive “Mahsa” nei bagni delle università e sui treni. Nabila, kickboxer, è lesbica e fedele alla Repubblica islamica. Zarifa aveva iniziato a costruire la vita su presupposti incompatibili con i codici talebani. La giornalista li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto straziante in presa diretta di «tre incendi che bruciano il mondo» oltre i confini dei Paesi in cui sono divampati.
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✏️ la quarta di copertina
Katerina ha 28 anni, ha fatto la modella, ha amici sparsi per l’Europa e all’inizio del 2022 spera che in Ucraina scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un’altra generazione invece che alla mia». Oggi Katerina è un soldato.
Forouzan ha 23 anni, studia Elettronica all’università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere il nome di Mahsa nei bagni delle università e nei vagoni dei treni: «Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio».
Nabila è una campionessa di kick boxing, è lesbica ed è una conservatrice fedele alla Repubblica islamica, ma considera una ragazza fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata cadavere pochi giorni dopo alla famiglia «un’onta collettiva e una enormità contro Dio».
Zarifa è cresciuta con l’idea che da grande avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era possibile, dopo il 2001 e prima del 2021. Appartiene alla generazione che ha immaginato e poi iniziato a costruire la propria vita su presupposti incompatibili con i codici talebani, quella che oggi si rifiuta di considerare «un movimento che esiste da meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il Paese per sette anni non consecutivi» il proprio destino.
Cecilia Sala li ha incontrati, li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei Paesi in cui sono divampati.