gruppo di lettura con Matteo Nucci, scrittore
Fra i più influenti e celebrati scrittori americani del Novecento, Ernest Hemingway soffre di una pessima fama postuma: machista, spaccone, scrittore di superficie. Il mito del cacciatore ha contribuito a questa deriva. Ma il fatto è che sono pochi a rileggerlo seriamente. La sua opera è in realtà una continua ricerca. Dai primi sofferti sforzi al successo, alle crisi, ai ritorni, fino al capolavoro finale e alla caduta. Scopriamo un autore eroico perché fragile. Costantemente in lotta contro se stesso.
>> 14/03 h 18-19 | I primi racconti
A Parigi, negli anni Venti, Hemingway abbandona il giornalismo e inizia a scrivere racconti.
[Bibliografia: I quarantanove racconti (tra i racconti, leggiamo Su nel Michigan e Fuori stagione) e Festa mobile]
>> 21/03 h 18-19 | Fiesta e i tori
Il primo romanzo è un successo. Gira attorno alle corride che ricorrono nella sua opera.
[Bibliografia: Fiesta, I quarantanove racconti e Morte nel pomeriggio]
>> 28/03 h 18-19 | I grandi successi
Addio alle armi e Per chi suona la campana portano Hemingway nell’empireo. Ma qualcosa non va.
>> 4/04 h 18-19 | La crisi e il mito
La costruzione del mito sfianca lo scrittore portandolo di fronte all’abisso del fallimento.
>> 11/04 h 18-19 | Il vecchio, il mare, la morte
Hemingway si spinge ai suoi ultimi confronti con la morte. Il capolavoro lo premia. È un addio.
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