Ermeneutica di Proust
Una vita con la Recherche
presentazione del libro di e con Maurizio Ferraris
edito da Rosenberg & Sellier
con Carola Barbero
Il filosofo ha letto la prima volta la Recherche a 14 anni, poi altre 7 volte, mettendo alla prova l’assunto di Proust secondo cui un libro è un paio di occhiali fatto per leggere in noi stessi e per dire che è proprio così che funziona la vita. Nel 1987 pubblicò questo libro che ora ripropone con una lunga e nuova introduzione.
✏️ la quarta di copertina
«Tutto è incominciato quando, nell’estate tra le scuole medie e il liceo – avevo, appunto, quattordici anni ed era il 1970 – mi sono impegnato, con spirito agonistico, nella lettura integrale della Recherche. A quei tempi in Italia la scuola finiva agli inizi di giugno, e ricominciava ai primi di ottobre. Quattro mesi infiniti si stendevano di fronte a me e a tutti gli altri scolari d’Italia. Calcolai che al ritmo di 100 pagine al giorno avrei avuto il tempo, e in effetti lo ebbi. Non finì lì. Tra il 1970 e il 1980, e specialmente nella prima parte del decennio, la rilessi sette volte, in originale e in traduzione, e nel 1987 pubblicai questo libro su Proust, che ora ripropongo con una lunga e nuova introduzione. Da allora non ho riaperto la Recherche, per una comprensibile sazietà. Alla cessazione delle mie letture avevo trentun anni, oggi ne ho sessantasei, il che significa che per oltre metà della mia vita non ho letto la Recherche, mentre per oltre metà della prima metà della mia vita ho fatto poco più che leggere la Recherche, e ho avuto modo di mettere alla prova l’assunto generale di Proust, secondo cui un libro è un paio di occhiali fatto per leggere in noi stessi e per dire che sì, è proprio così che funziona la vita.» (Maurizio Ferraris)
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