Era triste, Sylvia. Quell’11 febbraio 1963 aveva ormai perso il senso della vita, se mai ne aveva trovato uno. Invasa dall’inquietudine dell’esistenza fin da piccola, scelse il linguaggio della poesia per dar voce ai tormenti che solo un animo a disagio col mondo conosce.
I suoi versi e il romanzo semiautobiografico La campana di vetro – e certamente anche la fine tragica – la resero un’icona, un simbolo per le tante donne che si sentivano, allora come ora, ingabbiate in ruoli sociali imposti, private della libertà di scegliere chi e come essere.
Sylvia Plath è una di quelle Vere Presenze che ci cambiano. Cambiano e restano. Abitano dentro di noi, generano stupore e nostalgia, diventano compagne in quell’esperienza nomade che è la vita.
➜ venerdì 15 h 18-19.30 + sabato 16 settembre h 10.30-12
INCONTRIAMO SYLVIA PLATH
Che cosa significa leggere la poesia?
gruppo di lettura con Nadia Fusini
Che cosa significa leggere la poesia? E in particolare Sylvia Plath? Proviamo a offrirci corpo e anima, orecchio e mente, all’ascolto della sua voce. Come lei stessa dice in una lettera alla madre, «scrivo solo perché c’è una voce dentro di me che non tace». Quella voce, da dove viene? A volte si ha l’impressione che ospiti dentro di sé una potenza demonica che da dentro sgorga nel fuori in toni e suoni di stregata intensità. Si ha l’impressione che la sua opera di poesia sia «un’opera al nero», per dirla con Marguerite Yourcenar. Indagheremo.
2 incontri € 20 | Carta Io leggo di Più gratuito
➜ venerdì 20 ottobre h 21
SYLVIA E LE NOTTI BLU
Una donna posseduta dalle arti
reading con Paola Zoppi
A 60 anni dalla morte, il reading segue il racconto della vita di Sylvia Plath attraverso quelle pagine di letteratura e saggistica che l’hanno narrata come donna posseduta dalle arti, il cui animo – diviso tra il ruolo di madre e moglie al quale non ha potuto sottrarsi e di cui ha avvertito tutto il peso e quello di scrittrice al quale avrebbe voluto dedicare più tempo e più cura – ha trovato soprattutto nella poesia il linguaggio perfetto, intimo e confessionale, con cui esprimersi.
➜ giovedì 9 novembre h 18
(RI)LEGGERE OGGI SYLVIA PLATH
Due vite in una
incontro con Silvia Pareschi e Sandra Petrignani
L’11 febbraio, a 31 anni, Sylvia Plath decide di lasciare questo mondo suicidandosi con il gas. Era triste, Sylvia, e aveva perso il senso della vita. Quel gesto l’ha trasformata in un’icona, simbolo di giovani donne ribelli, ma depresse. Portavoce universale della contraddizione di essere donna e poeta, della difficoltà di conciliare l’essere madre e moglie con una propria autonomia intellettuale, è entrata nella storia della letteratura come una delle prime grandi autrici in grado di esprimere che cosa abbia significato essere relegata in secondo piano per colpa del proprio sesso.
➜ sabato 18 novembre h 16-17.30
MOSTRO È CHI MOSTRO LO FA!
La bellezza di esprimersi e sorprendere
lab per bambine e bambini 6-10 anni con Fabrizio Einaudi
a partire da A letto, bambini! e altre storie (Mondadori) di Sylvia Plath
Nei suoi racconti per bambini, la poetessa delinea un universo fantastico in cui nulla è come sembra e tutto è mostruosamente libero di esprimersi e sorprendere. Cambiare fa parte della vita, non c’è solo un modo di guardare le cose e le persone, le mutazioni possono sempre essere positive se accolte con curiosità, intelligenza e fantasia. Proviamo a capirlo meglio inventando storie e nuovi usi per un oggetto di uso comune, da trasformare a proprio piacimento.
€ 10 (merenda offerta da Eataly) | prenotazione obbligatoria