Daria Bignardi racconta Svetlana Aleksievič
Anteprima di Giornaliste. Le reporter di oggi raccontano le icone del giornalismo del passato
partner Banca d’Alba
Svetlana Aleksievič, che nel 2015 vinse il Nobel per la Letteratura col suo racconto della dissoluzione dell’“impero rosso” – come chiama lei la rivoluzione, i gulag, la guerra e Černobyl – l’ho incontrata due volte.
La prima per il suo libro La guerra non ha un volto di donna e mi disse che dopo il Nobel si sentiva sballottata e aveva voglia di fermarsi ma non sapeva dove perché era nata in Ucraina, cresciuta in Bielorussia e aveva vissuto in Russia, ma quel che scriveva aveva fatto arrabbiare tutti. La seconda poco prima del Covid e della guerra in Ucraina: mi aveva raccontato che stava facendo interviste sul tema dell’amore. Non so cosa sia stato di quel progetto: nell’ultima sua intervista diceva che stava scrivendo di guerra. Del resto in Perché sono scesa all’inferno?, a chi le chiede se le persone a cui ha dato voce si esprimano davvero così bene, risponde: «Le persone non si esprimono mai così bene come quando sono innamorate o vicine alla morte».
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