I ministri tecnici non esistono
Nella stanza dei bottoni
presentazione del libro di e con Enrico Giovannini
edito da Laterza
con Alberto Cirio, Patrizia Lombardi, Stefano Lo Russo e Stefania Ravazzi, modera Andrea Gavosto
Come fa un ministro tecnico a prendere decisioni politiche? Usa «scienza ed evidenza»? O il «ce lo chiede l’Europa»? Si affida all’intuito? Come equilibra emergenze del momento e scelte da lungo termine? Come si rapporta ai media? Un ex ministro del Governo Draghi racconta.
📌 ingresso libero fino a esaurimento posti
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✏️ la quarta di copertina
Ascoltare, compiere scelte, costruire il consenso, far funzionare meglio l’amministrazione, disegnare il futuro: ogni ministro, anche uno cosiddetto ‘tecnico’, è chiamato a far questo… e molto altro. «Ma cosa fa un ministro?». Questa è la domanda che Enrico Giovannini, allora ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, si sente rivolgere da una ragazza una mattina del 2022 a Genova. Una domanda che stimola molti altri interrogativi, ai quali Giovannini risponde in questo libro sulla base dei quasi due anni di esperienza da ministro tecnico nel governo Draghi. Se non si può riferire a un programma elaborato dal partito di appartenenza, allora come fa un ministro tecnico a prendere decisioni politiche? Segue l’approccio basato ‘sulla scienza e l’evidenza’? Media tra spinte e interessi contrapposti? Si difende dietro il classico «ce lo chiede l’Europa»? Si affida al suo intuito? Come coniuga l’esigenza di rispondere alle urgenze o alle emergenze del momento con quella di operare scelte orientate al lungo termine? Come interagisce con la burocrazia pubblica? E come si rapporta al mondo dei media? Il libro racconta come si fa a fare tutto questo in pratica. Una sorta di ‘manuale’ per capire in cosa consista la difficile, ma anche affascinante, arte della politica.