Biennale Democrazia 2025
Con il titolo Guerre e Paci, la IX edizione di Biennale Democrazia sarà dedicata al conflitto, alla violenza e alla guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale. Discuteremo della democrazia come tecnica di convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie. Se il conflitto è connaturato al carattere plurale delle nostre società, le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di risoluzione pacifica delle controversie. Lungi dall’essere il frutto della presunta bontà dell’essere umano, la pace è piuttosto il risultato di equilibri precari spinti dalla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati, del pianeta.
programma completo su biennaldemocrazia.it
al Circolo dei lettori:
🗓️ venerdì 28 marzo
h 10.30 | Ritorno a L’Avana. Uno sguardo incrociato tra Italia e Cuba
con Giovanni Allegretti e Mirta Granda Averhoff
a cura di Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
Il 20 gennaio 2025, a seguito dell’ordine esecutivo di Trump, Google Maps ha ribattezzato (solo per gli utenti statunitensi) il Golfo del Messico come “Golfo d’America”. L’episodio, dal sapore vagamente distopico, è stato percepito all’interno della ben più vasta querelle USA-Messico: questione migratoria, muro, dazi. Rischiamo così di dimenticarci del terzo Stato che affaccia sul Golfo: Cuba. Tra cambiamento e conservazione, embargo e democrazia dal basso, e nel bel mezzo di uno stravolgimento regionale che si preannuncia intenso e di lungo periodo: che cosa succede a L’Avana?
h 16 | La guerra dell’energia. Conflitti, decarbonizzazione, climate change
con Stefano Paolo Corgnati e Andrea Malaguti
in collaborazione con Biennale Tecnologia
Nei mesi successivi all’invasione russa dell’Ucraina, l’Europa – di fronte alla potenziale crisi energetica dettata dai repentini cambiamenti negli approvvigionamenti di gas – è sembrata avere davanti a sé due strade (apparentemente) opposte. Un rallentamento della decarbonizzazione, con implicazioni negative in termini di lotta al riscaldamento globale. O invece – in una direzione opposta a livello di attenzione ambientale – un massiccio investimento sulle energie rinnovabili. Che cosa è effettivamente accaduto? A distanza di tre anni, un’analisi ad ampio spettro dei legami tra conflitti, energia e crisi climatica. Senza tralasciare l’interrogativo – purtroppo sempre più urgente – sulla resilienza delle strutture democratiche.
h 18 | Antidoti. Può la tecnologia salvarci dalla tecnologia?
con Luca Bona, Serena Danna e Luca Egitto
in collaborazione con Biennale Tecnologia
OpenAI, l’azienda di ChatGPT, ha sviluppato un software che rileva se un testo (come un tema o una tesi di laurea) sia stato scritto attraverso il suo celebre chatbox. È un’innovazione utilissima in ambito scolastico. O, meglio, lo sarebbe: con una decisione a tutela degli utenti (compresi i più pigri) l’azienda ha infatti deciso di non rendere pubblico il software. È un caso non certo drammatico, ma istruttivo: i cosiddetti pericoli dell’A.I. sono spesso tutt’altro che ineluttabili. Dipendono invece da scelte politiche ed economiche precise. Le cui implicazioni (si pensi al deepfake della resa di Zelensky, fatto circolare nel marzo 2022) possono difficilmente essere sottovalutate.
h 20 | Il grigio legame. Note su vita e potere nelle opere su Auschwitz di Primo Levi
con Simona Forti, introduce Serena Danna
in collaborazione con Salone Internazionale del libro di Torino
Le opere di Primo Levi sul Lager rilette attraverso la lente teorica di un’«analitica del potere». Al centro, un’ipotesi precisa. Se questo è un uomo, da un lato, e – dall’altro – il famoso capitolo intitolato La zona grigia de I sommersi e I salvati non sono soltanto le preziosissime testimonianze di alcune verità scomode su Auschwitz: costituiscono, invece, anche una riflessione «filosofica». Che ruota attorno alla relazione tra vita, morte e sopraffazione.
info sulle modalità di ingresso qui