Biennale Democrazia 2025
Con il titolo Guerre e Paci, la IX edizione di Biennale Democrazia sarà dedicata al conflitto, alla violenza e alla guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale. Discuteremo della democrazia come tecnica di convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie. Se il conflitto è connaturato al carattere plurale delle nostre società, le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di risoluzione pacifica delle controversie. Lungi dall’essere il frutto della presunta bontà dell’essere umano, la pace è piuttosto il risultato di equilibri precari spinti dalla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati, del pianeta.
programma completo su biennaldemocrazia.it
al Circolo dei lettori:
🗓️ sabato 29 marzo
h 11.30 | Quale futuro per il diritto internazionale?
con Chantal Meloni, Pier Paolo Portinaro, coordina Valentina Pazé
Quando la Corte Penale Internazionale ha spiccato un ordine di arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant e di due leader di Hamas, molti hanno pensato che la giustizia internazionale avesse finalmente battuto un colpo, smentendo l’accusa di “doppio standard” che le era stata spesso rivolta. Quel pronunciamento non ha tuttavia sortito alcun effetto. E l’intero sistema dell’ONU è oggi contestato da regimi – gli USA in testa – che non accettano di sottomettersi alle sue regole. Il diritto internazionale ha un futuro? O l’idea di assoggettare i potenti al diritto è un’utopia da anime belle?
h 15.30 | Nuda vita e vita armata. Banditi di Pietro Chiodi
con Daniele Giglioli, introduce Diego Guzzi
in collaborazione con Salone Internazionale del Libro di Torino
Scritto in forma di diario, Banditi di Pietro Chiodi è uno dei più appassionati resoconti della resistenza italiana. Scritto da un filosofo di vaglia, è forse quello in cui la dignità della prassi, e quasi, verrebbe da dire, la dignità come prassi, si manifesta allo stadio più immediato, come attribuito fondativo dell’animale umano.
h 18.30 | Io non sparo
reading poetico-musicale antimilitarista, a cura di Santibriganti Teatro
di e con Mariagrazia Cerra e Maura Sesia, con Claudio Sportelli e Alessandro Rollè
Jacques Prévert in una delle sue poesie più struggenti scriveva “Quelle connerie la guerre”. Sottoscriviamo. Crediamo in un’umanità che sappia usare la comunicazione per accordarsi, per mediare, per capirsi e imparare a condividere tempo e spazio in pace. I tragici greci scrivevano “La vita è cosa da nulla, viviamola dunque tranquilli”. Sappiamo che il nostro è un desiderio utopico, eppure conosciamo voci che la pensano come noi, voci alte, capaci di toccare i cuori e le menti ad ogni latitudine. Così abbiamo raccolto le opere dei nostri poeti più cari e quelle di altri, meno conosciuti, che rappresentano altri popoli, lontani geograficamente, vicini, vicinissimi in quanto esseri umani. E le abbiamo accompagnate queste voci da altrettante poesie declinate in forma di musica e canto.
h 21 | «Alla guerra penseranno gli uomini»?
con Stefano Bartezzaghi e Silvia Romani
in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori
Il primo poema della cultura occidentale, il “poema della forza” come l’ha definito Simone Weil quasi un secolo fa, è sempre stato considerato un poema di uomini, per gli uomini. È davvero così? È tutto, solo, agonismo? Oppure esiste e resiste un modo diverso di pensare e di sentire il mondo, persino un altro colore, quello delle donne, dei grandi vecchi, dei bambini, degli emarginati? Un dialogo che parlerà sì di guerra, ma in modo pacifico.
info sulle modalità di ingresso qui