Non sono le terre a fare il viaggio, ma lo sguardo con cui le attraversiamo, suggeriva Proust. A ottobre, quando i viaggi estivi si sono già conclusi e le vacanze sono un ricordo, la Fondazione Circolo dei lettori apre il sipario su mondi visibili e invisibili, invitando a muoversi tra storie, memorie e relazioni. Ogni incontro diventa una tappa, ogni parola un bagliore che illumina il percorso, trasformando il mese in un atlante in continuo movimento. Il percorso del Circolo si arricchisce grazie al dialogo con istituzioni e realtà culturali, che permettono di ampliare lo sguardo e moltiplicare le prospettive.
In questo orizzonte si colloca anche Torino Spiritualità, che dal 15 al 19 ottobre torna con la sua XXI edizione, Questo vuoto d’intorno. Smarrirsi / / Raggiungersi. Un festival che invita a sostare davanti al vuoto – non come assenza, ma come possibilità – e a farne soglia da cui ripensare il nostro rapporto con il mondo. Voci diverse, dalla filosofia alla letteratura, dalla teologia alla scienza, accompagnano il pubblico in un percorso di domande, silenzi e ascolti condivisi.
I confini si spostano, si oltrepassano. È quello che accade con Fattori umani, la rassegna in collaborazione con “Limes” che mette in dialogo geopolitica, letteratura, filosofia e tecnologie per raccontare i conflitti di potere del nostro tempo e le visioni del futuro che ne nascono. Oppure con Novecento, il secolo breve che non ha fine, che ci porta dentro le eredità irrisolte della storia recente, mostrandoci come il passato continui a plasmare il presente.
Le parole sono il filo che unisce. Parole nuove, come quelle esplorate in Le parole delle cose, che aiutano a nominare il mondo che cambia. Parole che si fanno dialogo tra linguaggi diversi, come in La poesia e le altre, in collaborazione con Villa della Regina, o che diventano esperienza di comunità: nello Swap Party letterario, nei gruppi di lettura o nella Maratona Jane Austen in un pomeriggio dedicato a «la più perfetta delle scrittrici inglesi», patrimonio dell’umanità e oggetto di culto, un’occasione per leggerla o rileggerla e scoprire l’attualità dei suoi temi.
Sono le stesse parole che si intrecciano: con altre arti nel ciclo Mondi possibili, con Artissima; nel book party Abracabook, con Scuola Holden; o dietro le quinte del teatro, con Retroscena, con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Università di Torino, che invita a scoprire il dialogo profondo tra scrittura e palcoscenico.
In questo intreccio, l’intimo e il politico non stanno mai separati: c’è spazio per racconti di madri e figlie, di amori e amicizie, ma anche per riflessioni sul clima, sui diritti, sulla memoria collettiva. Il personale diventa pubblico, il privato si fa universale.
È così che il Circolo, in questo mese, si fa luogo di passaggi e trasformazioni: apre il sipario, mette in contatto, ospita incontri che nascono dal desiderio di guardare oltre. E mostra come le parole, ancora una volta, non siano un rifugio distante ma una pratica viva, capace di dare forma e senso al nostro stare insieme.