Annunciazione. Dodici poesie intorno ad Auschwitz
letture di Valter Malosti
a cura di Domenico Scarpa
in collaborazione con Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa e Giulio Einaudi editore
nell’ambito di Io so cosa vuol dire non tornare. Condividere la memoria. Nel cammino di Primo Levi
«Abissinia abissale, Irlanda iridata adirata»… Quando, al principio degli Anni Trenta, Primo Levi era un ragazzo disponibile a ogni avventura, volle disegnare un suo atlante pieno di colori, dove ciascun paese aveva forme bizzarre e suggeriva invenzioni di parole. C’era anche la Germania, «terra turchina di germi e di germogli». Il ragazzo Levi non poteva sapere che proprio da quel paese sarebbe germogliato un punto sulla terra chiamato Auschwitz e destinato a essere, qualche anno più tardi, la più memorabile delle sue avventure. Da quel «primo Atlante» del ragazzo Primo Levi si è scelto di cominciare una lettura delle sue poesie: dodici testi, che aprono Auschwitz e il Giorno della Memoria nelle direzioni più inattese.