giovedì 27 marzo 2025il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino

Biennale Democrazia 2025

Con il titolo Guerre e Paci, la IX edizione di Biennale Democrazia sarà dedicata al conflitto, alla violenza e alla guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale. Discuteremo della democrazia come tecnica di convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie. Se il conflitto è connaturato al carattere plurale delle nostre società, le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di risoluzione pacifica delle controversie. Lungi dall’essere il frutto della presunta bontà dell’essere umano, la pace è piuttosto il risultato di equilibri precari spinti dalla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati, del pianeta.

programma completo su biennaldemocrazia.it



al Circolo dei lettori:

🗓️   giovedì 27 marzo

h 10.30 | Guerre biologiche
con Piero Bianucci e Maria Lodovica Gullino
in collaborazione con Coltivato

Quando si parla di guerre biologiche il pensiero corre immediatamente a potenziali agenti di malattie per l’essere umano e gli animali. Non può tuttavia essere escluso l’impiego deliberato di pericolosi agenti di malattie di colture agrarie di notevole importanza economica. Tra le possibili azioni terroristiche va pertanto considerato l’agroterrorismo, che consiste nell’uso deliberato di agenti fitopatogeni per colpire il settore agroalimentare. I prodotti agricoli sono sempre stati considerati un potenziale bersaglio per privare il nemico di risorse e riserve alimentari e la storia ci racconta di veri e propri arsenali biologici di Paesi a noi vicini. Un viaggio nel tempo, con esempi di guerre biologiche del passato e del presente.

h 11.30 | Guerra, affari, crimini. Un’esplorazione letteraria
con Pier Paolo Portinaro
letture a cura di Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale
«Camerati, i tempi sono difficili, la spada non è più associata alla giustizia; ma nessuno me ne può volere se, tra le due, preferisco star con la spada. Posso mostrarmi umano anche in guerra, ma non mi lascerò picchiare impunemente» (Friedrich Schiller, L’accampamento di Wallenstein). L’incontro intende proporre, operando una selezione di brani tratti da due grandi testi drammatici, una riflessione sull’ahimè sempre attuale tema del rapporto tra guerra e giustizia. Muovendo da un testo schilleriano non più molto frequentato, ma che offrì a Bertolt Brecht lo spunto per una rivisitazione del tema, si metterà in luce la facilità con cui la guerra cancella ogni confine tra pubblico e privato. Schiller e Brecht scelgono lo scenario della guerra dei trent’anni per demistificare il mito moderno della guerra civilizzata.

h 14 | Convivere, la sfida più antica
con Elisabetta Galeotti e Gabriele Segre
Ogni volta che entriamo in contatto con un estraneo – e a maggior ragione con una comunità – notiamo anzitutto le differenze: aspetto fisico, modo di porsi, cucina, idee. Il pregiudizio cognitivo (che fa parte dell’istinto di sopravvivenza) è un tratto tipico di noi sapiens. Ma abbiamo, da sempre, anche caratteristiche opposte: socialità, condivisione, apertura. Conoscere l’altro è una necessità e una risorsa. Ma può avvenire senza che nessuno dei due debba rinunciare ai caratteri che lo definiscono? Una sfida millenaria, resa ancora più urgente da un mondo al contempo bellicoso e iperconnesso: coniugare convivenza e identità.

h 16 | Le contraddizioni della guerra (e della pace)
con Luigi Bonanate, introduce Lucilla G. Moliterno
Il discorso sulla guerra (e non sui suoi svolgimenti) si è largamente svolto sulla base di contraddizioni, errori e menzogne (o: manipolazioni), non tanto politiche o strategiche quanto teoretiche, filosofiche, antropologiche, politologiche. La stessa storia si dibatte tra le provocazioni di un progresso inarrestabile e i pregiudizi sulla natura delle guerre. Almeno una dozzina di proposizioni tipiche può essere sottoposta a un progetto di mascheramento, il cui esito potrebbe ampliare la nostra capacità di discuter di guerre, specialmente nel loro rapporto con l’idea di pace.

h 20.30 | Fenoglio visto dalle stelle
con Gabriele Pedullà, introduce Simona Forti
in collaborazione con Salone Internazionale del Libro di Torino
Chi è stato Beppe Fenoglio? La risposta più semplice recita: uno dei più grandi narratori italiani del secondo Novecento, forse il più grande. Uno dei suoi principali estimatori prova a fornire un pugno di argomenti per sostanziare questa affermazione impegnativa, passando in rassegna le tante facce della sua poliedrica personalità: il provinciale, il filosofo da bar, il barbaro, il testimone della civiltà contadina, il partigiano, l’anglofilo e il mitologo diventato lui stesso un mito. Perché in pochi altri autori del Novecento opera e biografia sono state così profondamente avvinte ed è solo tenendole assieme che il “mistero Fenoglio” può essere sondato.

 


info sulle modalità di ingresso qui