Gli anni duri di questa pandemia, che tarda ancora a concludersi, hanno messo alla prova la capacità dei governi di rispondere all’emergenza, e della società di sopportare il peso dell’imprevisto, con conseguenze rilevanti sui rapporti fra cittadini e istituzioni. Pare, perciò, quantomai importante tornare a riflettere sulle questioni fondamentali che riguardano i nostri sistemi democratici. Per queste ragioni, Biennale 2023 riparte dalla libertà che, assieme all’uguaglianza, costituisce il fondamento stesso della democrazia, tanto che l’affermarsi delle libertà civili, il consolidarsi dei diritti politici e il progressivo allargamento dei diritti sociali sono processi paralleli, necessariamente connessi gli uni agli altri.

fino alle h 12 del giorno precedente all’incontro scelto è possibile la prenotazione (€ 5) del posto su vivaticket.it o in biglietteria (presso Urban Lab, piazza Palazzo di Città 8/f, lun-sab h 10.30-18.30). Per i posti rimasti disponibili verranno distribuiti tagliandi di ingresso gratuiti a partire da un’ora prima dell’incontro davanti alla sede.
Per I giornali, spiegati bene l’ingresso è gratuito con prenotazione gratuita obbligatoria qui

tutte le info e programma completo biennaledemocrazia.it

gli appuntamenti al Circolo dei lettori (e uno al Politecnico)
🗓️ giovedì 23 marzo

h 11.30 | sala grande
L’acqua. Una sfida per la transizione ecologica
con Silvana Dalmazzone, Paolo Romano e Elena Vallino, modera Sergio Capelli
in collaborazione con Smat
Fiumi secchi, agricoltura che boccheggia, ghiacciai fragili e sotto stress. Si susseguono stagioni povere di precipitazioni, e un termine antico e temuto – siccità – torna a echeggiare. Ma forse stiamo finalmente realizzando l’importanza decisiva delle risorse idriche. E il loro carico di complessità che, oltre al clima, coinvolge le infrastrutture e il rapporto tra dimensione locale e globale. Sullo sfondo, la domanda decisiva del bilanciamento tra accesso all’acqua come bene essenziale e la protezione dai prelievi eccessivi. Ma l’acqua è una risorsa o una merce?

h 15.30 | sala grande
Tutto un altro mondo. Come la guerra in Ucraina cambia L’Europa (e non solo)
con Fabrizio Maronta e Mirko Mussetti
in collaborazione con Limes
Guerra grande: così appare a uno sguardo geopolitico il conflitto ucraino, le cui ragioni e ricadute travalicano l’aspro scontro sul campo tra Russia e Ucraina. Guerra d’invasione nella sua genesi, lo scontro è assurto a guerra per procura tra Stati Uniti (dunque Nato) e Russia. Un conflitto d’attrito inscritto nella più ampia cornice della contesa Usa-Cina, che le crude vicende ucraine possono portare a un nuovo livello. Per l’“amicizia senza limiti” tra Mosca e Pechino, ma anche per gli effetti destabilizzanti della campagna militare. Sullo sfondo, l’irrisolta questione di Taiwan.

h 18 | sala grande
La forza delle parole
con Federico Faloppa e Igiaba Scego, modera Ottavia Giustetti
a cura di Fondazione del Circolo dei lettori
Ogni parola è un universo complesso di significati che racconta tantissime cose di chi la usa. Parla del suo vissuto, dell’identità, di cosa pensa e di come lo pensa. Il dizionario personale a cui attingiamo è influenzato dalle nostre radici culturali, dalla nostra storia, e ci rende, a livello individuale, un unicum straordinario e, a livello collettivo, una forza linguistica potentissima capace di modificare la visione del mondo, e quindi il mondo stesso.

h 21 | sala grande
Schiavitù
con Stefano Visentin, introduce Alessandro Tuccillo
letture a cura di Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale
nell’ambito di
Le parole dell’illibertà
La schiavitù accompagna la storia umana sin dalle origini. Nella prima età moderna, però, il fenomeno muta. Si lega in modo strettissimo, da un lato, al colonialismo; e dall’altro, più in generale, al rapido sviluppo della civilizzazione europea e occidentale. A uno sguardo di lunga durata, che parta dal XVI secolo e arrivi ai nostri giorni, la schiavitù appare tutt’altro che un retaggio del passato: si rivela invece una struttura socio-economica decisiva. Fondamentale per un sistema economico capace di sfruttare a proprio vantaggio le differenze sociali ed economiche nella forza lavoro, a livello mondiale.

🗓️ venerdì 24 marzo

h 11.30 | sala grande
Il mio culto libero. Spazi e luoghi religiosi condivisi
con Matilde Cassani e Simona Malvezzi, modera Eleonora D’Alessandro
Nelle nostre città, dove culture diverse convivono fianco a fianco, le religioni possono rappresentare un fattore di discordia sociale. Ma la condivisione dello spazio urbano permette anche di immaginare soluzioni in cui diverse pratiche, stili di vita, rituali e credenze possano convivere pacificamente. Qual è il ruolo dell’Architettura nella costruzione di un dialogo interreligioso? L’esempio della House of One, edificio multifede in costruzione a Berlino, è esemplare di come un’architettura virtuosa può invitare al dialogo, al confronto, e all’accettazione delle reciproche specificità.

h 17.30 | Politecnico di Torino, Sala Emma Strada
Antigone. Oltre il mito della libertà?
con Michelangelo Bovero e Laura Pepe, modera Valentina Pazé
a cura di Fondazione del Circolo dei lettori
A partire dalla tragedia di Sofocle, la figura di Antigone ci è stata tramandata come emblema della ribellione alla tirannide. Ma è stata ripensata e reinterpretata molte volte lungo la storia della cultura. Antigone è davvero un’icona credibile della libertà? E Creonte è l’archetipo indubitabile del tiranno? Se gli dèi e la famiglia si scindono dalla patria, la scelta è obbligata? Il destino è segnato? Perché la forza delle leggi non scritte e dei vincoli di sangue deve prevalere sulle leggi e sulle ragioni della città? E che cosa sono le leggi non scritte? Sono leggi di natura? Sono paladine della libertà? Quale libertà?

h 18.30 | sala grande
Da Pinocchio a Masterchef
con Antonio Pascale, introduce Lodovica Gullino
anteprima di ColtivaTo
Ovvero dalla fame all’abbondanza. La millenaria storia del mondo in due sole foto. Come abbiamo fatto? Con quali benefici? Con quali costi. E soprattutto, visto che il mondo è complicato, che ne sarà di noi? Avremmo abbastanza energia per innervare noi stessi, il mondo e la democrazia? Un talk a mo’ di racconto, divertente e leggero, un’affascinante cavalcata per capire se e come raccogliere il testimone dal passato e portarlo avanti.

h 21 | sala grande
Autoritarismo
con Luca Scuccimarra, introduce Rosita Di Peri
letture a cura di Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale
nell’ambito di Le parole dell’illibertà
Diffusasi a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso come categoria di classificazione politologica dei regimi politici, la nozione di autoritarismo ha rappresentato in realtà nel dibattito del Novecento anche un punto di accesso privilegiato alle patologie della modernità politica, utilizzato per indagare le dinamiche di assoggettamento volontario a sistemi di governo palesemente illiberali. La lettura si propone di ripercorrere nei suoi principali momenti questo orizzonte di dibattito, in un arco temporale che dalla discussione sui totalitarismi novecenteschi giunge sino al recentissimo confronto con le nuove forme di democrazia autoritaria che caratterizzano il nostro presente. 

🗓️ sabato 25 marzo

h 11 | sala grande
I giornali, spiegati bene
La rassegna stampa del Post
con Francesco Costa e Luca Sofri
a cura di Fondazione del Circolo dei lettori
Torna l’appuntamento cult del sabato mattina con il Post per orientarsi fra titoli, notizie e parole dell’informazione in edicola.
ingresso con prenotazione gratuita obbligatoria qui

h 14 | sala grande
Dalla tolleranza alla libertà religiosa
con Ilaria Valenzi e Federico Vercellone
in collaborazione con Centro Culturale Protestante di Torino
Sin dalle Lettere di John Locke, la tolleranza è stata uno dei cardini della modernità illuministica. Penetrando ogni ambito della vita moderna, dalla politica fino alla teologia. Per andare oggi in crisi – al limitare di una modernità mai realmente finita – dinanzi al ritorno dei fondamentalismi e alla moltiplicazione delle identità (religiose e non) in cerca di riconoscimento e autoaffermazione. Basterà un’idea di tolleranza, magari aggiornata, a contenere e a normare pacificamente questa esuberanza caotica, o saranno necessarie politiche più radicali?

h 17 | sala grande
Fuori moda
con Alice Borgna e Massimo Mantellini, modera Francesca Angeleri
a cura di Fondazione del Circolo dei lettori
Cosa vuol dire invecchiare, oggi? Il percorso del tempo è ineluttabilmente uguale per tutti, ma il modo di affrontarlo cambia molto, in base a chi siamo e a quando viviamo. Vale per le persone ma anche per gli oggetti, materiali e immateriali. Internet, che avvolge le nostre vite da ormai venticinque anni, è un luogo nuovo in cui diventare vecchi o passare di moda. Bloccati in un eterno presente rischiamo, da un lato di perdere il contatto con il passato e con le forme della cultura che lo abitano; e dall’altro vediamo trasformarsi i modi di avvicinarsi alla morte – o provare a eluderla.

h 19.30 | sala grande
Dispotismo
con Maria Laura Lanzillo, introduce Gabriella Silvestrini
letture a cura di Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale
nell’ambito di
Le parole dell’illibertà
Dispotismo è uno dei lemmi più antichi del vocabolario politico europeo. Se tra classicità e modernità cambia il giudizio di legittimità nei confronti del despota, ciò che non muta è comunque il fatto di pensarlo in opposizione alla libertà. In un percorso che dalle pagine di Aristotele – e attraverso la polemica del liberalismo – condurrà fino al XX secolo, si raccontano le molte facce che il dispotismo ha assunto. Illuminando i motivi del suo ritorno nel discorso politico ogni volta che la democrazia e la libertà entrano in crisi.

🗓️ domenica 26 marzo

h 11 | sala grande
Dopo l’infodemia. Società e scienza, un rapporto da ripensare?
con Marianna Filandri e Caterina Marchiò, modera Massimo Alberti
in collaborazione con Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS
Le difficoltà della ricerca in Italia, ma anche le grandi opportunità portate dal PNRR. Il rinnovato riconoscimento pubblico delle professioni mediche, accompagnato però alle difficoltà sempre più evidenti del nostro inestimabile sistema sanitario. E, più in generale, un ruolo pubblico di scienziati, studiosi e divulgatori che, dopo l’infodemia e nel pieno del dibattito su fake-news e post-verità, è forse oggi necessario ripensare. Una riflessione sulla ricerca, come mestiere e come risorsa collettiva.

h 15.30 | sala grande
Una strana idea di libertà. Gli USA tra negazione dell’aborto e difesa delle armi
con Pietro Adamo e Mia Caielli, modera Marco Mariano
Le categorie politiche degli Stati Uniti tendono spesso a spiazzarci. Caso iconico è la distanza siderale tra i soggetti che si dichiarano libertari: a un estremo la tradizione anarchica, tornata più volte sulla scena (dalla controcultura anni Sessanta ai no global); dall’altro le posizioni ultra-liberiste di Peter Thiel, rese celebri da Elon Musk. Poli estremi? Certo: eppure, ad accomunarli, c’è il rivendicarsi come eredità coerente della storia nazionale. Allo spirito del 1776 si rifanno gli antiabortisti come i movimenti più radicali. Ma che cosa significa, per la storia americana, libertà?

h 18 | sala grande
Manipolazione
con Damiano Palano, introduce Marinella Belluati
letture a cura di Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale
nell’ambito di Le parole dell’illibertà
La manipolazione è la forma di potere più subdola. Si esercita su individui inconsapevoli, modificando i loro comportamenti e pensieri: equivale a privare una persona della sua volontà e, in qualche misura, della sua stessa identità. Nel pensiero occidentale la “massa” – cioè la pasta da cui, “manipolandola”, si produce il pane – indica la condizione in cui i singoli si “mischiano”, fino a perdere l’autonomia. Dall’antichità ai totalitarismi sino al contemporaneo capitalismo della sorveglianza, l’arte di manipolare è simbolo dell’illibertà. Ma anche sogno di chi aspiri a un potere “invisibile”.