Si dice che per distinguere una tragedia da una commedia si debba guardare il finale.
Le cose funzionerebbero così: se c’è un lieto fine si tratta di una commedia e, nel caso contrario, di una tragedia. A questo punto può essere curioso interrogarsi su come collocare un finale aperto.
Scartando il dubbio – seppur lecito – che possa essere una scorciatoia per non prendersi troppe responsabilità, si può provare a vederlo come un modo altro di intendere il mondo, di percorrerlo.
Forse, se non si ha la pretesa di dire come finiscono le cose, non si inciampa in quel grande rischio che è pensare di avere in tasca un qualche tipo di verità e di doverla consegnare agli altri.
In questo risiederebbe un senso di apertura, di libertà. Quello che permette al dubbio e alla curiosità di continuare a esistere.
E dunque, a dicembre, al Circolo proviamo a camminare con le tasche vuote di certezze  e a fare un po’ di spazio alle domande. A non dire come finisce, a lasciare aperta la porta allo stupore. 

Tra coloro che si sono interrogati a lungo sulle questioni del mondo per mezzo della tragedia e della commedia e in generale attraverso il passato, vi sono gli ospiti e le ospiti del Festival del Classico, arrivato alla sua 8. edizione. Quest’anno, dall’11 al 14 dicembre, la riflessione si apre a partire dai concetti di Oikonomia/Plutocrazia.

Continuano gli appuntamenti delle Magnifiche ribelli, donne che non hanno accettato un finale prestabilito scrivendone uno tutto loro. Incontriamo Flannery O’ Connor con Gaja Cenciarelli, Toni Morrison con Espérance Hakuzwimana e Anne Sexton con Sara De Simone.

«Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato»: se hai riconosciuto queste parole, saprai che sono le ultime del romanzo Il grande Gatsby, che nel 2025 ha compiuto 100 anni. Il giorno 20 del mese, celebriamo il romanzo e il suo scrittore in un Omaggio a Francis Scott Fitzgerald tra incontri, brunch e la proiezione – presso il cinema Massimo e in collaborazione con il Museo del Cinema – dell’omonimo film nella versione del 1974.

A dicembre un’altra scrittrice chiede di essere celebrata ed è Jane Austen. In occasione del suo compleanno, un incontro sul primo romanzo, postumo ma scritto prima di tutti gli altri: L’abbazia di Northanger. Questo appuntamento è preceduto dalla presentazione della serie audio Audible di Orgoglio e pregiudizio e trova un richiamo nell’anno nuovo con la Maratona Jane Austen

E per non finire, molti e molte gli scrittori e le scrittrici che abitano le nostre sale in questo mese, ma senza mai mettere un punto

 

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