venerdì 23 settembre 2022 | ore 21:00il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino

Forme dell’addio

L’ultimo Gustav Mahler
presentazione del libro di e con Ernesto Napolitano
edito da EDT
con Giorgio Pestelli e Carlo Serra
in collaborazione con Cento per Cento Lettori

L’estetica di Mahler è legata all’idea dell’estrema malinconia per un mondo in dissoluzione. E nel caso delle ultime Sinfonie anche del presagio. In realtà hanno una forza creativa e innovatrice e una ricerca sonora che poco si conciliano con caducità e morte: c’è l’idea del commiato, ma di tutt’altro tenore e importanza artistica.

✏️ la quarta di copertina
La musica di Gustav Mahler gode di una popolarità senza paragoni nel mondo della musica classica primo novecentesca; alla sua estetica è spesso legata l’idea della fine di un’epoca, dell’estrema malinconia per un mondo in dissoluzione. Nel caso delle ultime Sinfonie, a questo carattere si aggiunge la deformazione che spesso è applicata alle opere estreme degli artisti scomparsi prematuramente, e cioè quella del presagio. Eppure, l’ascolto attento e scevro da pregiudizi delle ultime sinfonie di Mahler dimostra una straordinaria forza creativa, una volontà innovatrice e una ricerca sonora che poco si concilia con queste idee di caducità e di morte. Ciò che, in questo denso e rivoluzionario saggio, Ernesto Napolitano dimostra, è che sotteso alla musica di Mahler, specialmente a partire dalla Settima, sussiste, sì, un commiato, ma di tutt’altro tenore e di tutt’altra importanza artistica. L’enorme sforzo creativo degli ultimi anni, quello che porterà alle ultime tre sinfonie, al torso della decima, e al grande affresco del Canto della terra è il personale addio di Mahler nei confronti della poetica romantica che aveva caratterizzato le prime sinfonie e i Lieder, quella legata al mondo del Corno magico del fanciullo; un addio a Nietzsche, alla tematica del viandante, e a tutto quell’immaginario poetico che aveva segnato la sua sintesi finale del romanticismo tedesco. Il commiato è dunque quello, pieno di vitalità creativa, che lo porta a inoltrarsi nel mondo della modernità, della nuova astrazione e, in una parola, al cuore del secolo appena cominciato.


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