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martedì 14 maggio 2024 | ore 18:00il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino

Guerra, poesia, amore e futuro

Poesia contemporanea dall’Ucraina

con Iryna Shuvalova, Iya Kiva, Pina Piccolo e Vesna Scepanovic, traduzione di Olga Kenichenko

A partire da Poeti d’Ucraina (Mondadori) e La guerra è sempre seduta su tutte le sedie (La Vita Felice), un appuntamento in cui indagare il territorio bellico a livello emotivo, di cronaca e di poiesis per ragionare su una poetica che comunichi le sfaccettature della realtà di una guerra.


📌 ingresso libero fino a esaurimento posti

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✏️ i libri
AA VV, Poeti d’Ucraina (Mondadori)
Questo “numero monografico” dello Specchio è interamente dedicato alla poesia ucraina d’oggi e alla sua diversa posizione di fronte alla storia recente: dal 1986, anno del disastro di Cernobyl, attraverso il crollo dell’URSS, la rivoluzione arancione e Euromaidan fino all’assedio di Mariupol. Il volume dà conto di un’esperienza poetica ricca così come della varietà di esperienze degli ucraini contemporanei: contiene infatti voci di poeti che in patria scrivono in ucraino o in russo, e voci dell’emigrazione. La curatela è affidata a Yaryna Grusha e Alessandro Achilli, docenti di letteratura ucraina alla Statale di Milano e all’università di Cagliari.

Iya Kiva, La guerra è sempre seduta su tutte le sedie (La Vita Felice)
Chi si appresta a leggere la raccolta di Iya Kiva La guerra è sempre seduta su tutte le sedie nella traduzione italiana a cura di Yuliia Chernyshova e Pina Piccolo con testo ucraino a fronte, non può esimersi, sin dal titolo, dal fare i conti con il processo di antropomorfizzazione della guerra, fenomeno esistenziale, sia nella vita della giovane poeta ucraina che nei suoi versi. Si tratta di un processo che l’accompagna per tutta quella complessa cartografia poetica da lei creata nelle trenta poesie selezionate dalla sua vasta produzione, insieme però anche al processo inverso che è quello di resistenza alla trasformazione dell’essere umano in guerra, […]. È dalla tensione tra questi due processi inversi che scaturisce la grande potenza della sua poesia. (dalla prefazione di Pina Piccolo)