Il linguaggio per descrivere il cosmo, da Leonardo a Italo Calvino
Quando la letteratura racconta la scienza
con Elio Antonello, INAF-OAB, Presidente SIA, Antonaldo Diaferio, Università di Torino, Presidente Infini.to, Margherita Melani, Università di Urbino, Nuova Associazione Carlo Pedretti e Alba Zanini, INFN Torino
conduce Piero Bianucci, letture di Luciana Bocchio
convegno in apertura del XXII Congresso SIA – Società Italiana di Archeoastronomia (14-16/09)
L’osservazione del cielo e la sua rappresentazione nella cultura materiale e immateriale delle società di ogni epoca hanno affascinato l’umanità dai tempi più antichi e hanno dato origine ai miti cosmologici e cosmogonici, declinati nei diversi contesti culturali.
Italo Calvino, proprio partendo dal mito come primo linguaggio scientifico, propone una nuova “letteratura cosmica” (Le Cosmicomiche, Ti con zero, Palomar) che trasforma in mito le conoscenze cosmologiche moderne, creando racconti di contenuto allo stesso tempo scientifico, filosofico e poetico, che rievocano in chiave fantastica fasi antiche della vita dell’universo.
Raccontare la scienza attraverso la letteratura richiede nuovi modi di espressione: Calvino cita Leonardo nelle Lezioni americane (Esattezza) per la sua “battaglia con la lingua”, volta ad inventare un nuovo linguaggio per dar voce a concetti astronomici e cosmologici inediti per la sua epoca, integrando pensiero scientifico e scrittura letteraria. E proprio attraverso il mito, la scienza e la letteratura è possibile un nuovo sguardo sul rapporto tra l’uomo e l’universo.
📌 ingresso libero fino a esaurimento posti
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