giovedì 29 giugno 2023 | ore 18:00il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino

In principio Marcel Proust

Sulla portata universale della mondanità proustiana
presentazione del libro di Francesco Orlando
edito da nottetempo
con il curatore Luciano Pellegrini, Mariolina Bongiovanni Bertini, Barbara Carnevali e Giulia Oskian

A cento anni dalla morte di Proust, il volume raccoglie cinque saggi pubblicati da Francesco Orlando tra il 1973 e il 2010. Un volume postumo che contiene «quel poco che ho scritto su Proust»: formulazione che in realtà è un understatement, date la singolarità dello sguardo critico e la profondità del taglio interpretativo.

✏️ la quarta di copertina
A cento anni dalla morte di Marcel Proust, questo libro raccoglie cinque saggi sul grande scrittore pubblicati da Francesco Orlando tra il 1973 e il 2010, insieme alla trascrizione di una sua conferenza sulla Recherche. Un volume postumo che contiene, con le parole dell’autore, “quel poco che ho scritto su Proust”: formulazione che in realtà, a leggerla oggi, è un understatement, date la singolarità dello sguardo critico e la profondità del taglio interpretativo che emergono da questi scritti orlandiani – i quali, a partire dagli anni ’70, hanno “inciso un solco in una letteratura specialistica all’epoca ancora prigioniera di una visione spiritualizzante, statica ed elitaria” di Proust, come scrive il curatore Luciano Pellegrini. E infatti, partendo dall’“insolita componente storicizzante e marxisteggiante” (secondo le parole dell’autore stesso) che inizialmente conduce Orlando a interpretare la portata universale della mondanità proustiana, si passa agli studi di originale impostazione psicoanalitica, per giungere infine a un ampio saggio di “genetica tematica” in cui l’autore presenta la sua chiave di lettura complessiva del sistema di costanti e varianti della Recherche. Letto per la prima volta a diciott’anni e riletto costantemente fino alla fine, Proust ci appare in queste pagine come una “lettura di iniziazione” per Orlando: non solo alla vita colta e alla comprensione di sé, ma anche a quell’intelligenza critica che ha contraddistinto tutti i suoi scritti. Chiude il volume un testo di Pellegrini sulla presenza di Proust nella vita di Orlando.

 


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