La figlia inutile
La vita di Elena Dresner
presentazione del libro di e con Laura Forti
edito da Guanda
con Elena Varvello
nell’ambito di Il Maggio dei Libri
Un’urna riposa in una tomba vuota nella zona del cimitero ebraico destinata ai suicidi e ai casi ambigui. Elena avrebbe desiderato che le sue ceneri fossero sparse nella Mosella. Ma la famiglia non ne rispettò la volontà e la nipote, dopo anni, capisce che in quel mistero c’è un conto in sospeso con la memoria.
📌 ingresso libero fino a esaurimento posti
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✏️ la quarta di copertina
Nata in una famiglia di esuli russi che l’avevano lasciata a balia in Francia nei primi anni di vita, Elena era cresciuta ribelle e anticonformista, dispotica e generosa, amante dei gatti e delle tradizioni. Per ricomporre le tante facce della sua identità, la nipote deve ripercorrere il cammino dei Dresner, le tappe di una integrazione di successo in Italia: le amicizie con il sionismo nascente dei Rosselli e dei Sereni ma poi perfino con Mussolini, la scalata del Credito Italiano. Quando nel 1938, con le leggi razziali, i Dresner sono costretti di nuovo all’esilio, Elena, l’elemento emotivo, sensuale e vitale, dannoso per una famiglia che considera i sentimenti un lusso inutile, viene di nuovo abbandonata, proprio nel momento in cui il fascismo sta mostrando il suo volto più feroce.
La scrittura riempie la tomba vuota, restituisce fisicità e verosimiglianza a un fantasma, narrando una storia che attraversa l’Europa del Novecento ma è tutta italiana.