La guerra dei Traversa
Storie da non dimenticare
presentazione del libro di e con Alessandro Perissinotto
edito da Mondadori
Il 18 dicembre 1922 il Partito Nazionale Fascista, da poco forza di governo, uccide una trentina di oppositori politici nella cosiddetta “strage di Torino”. Attraverso gioie, drammi e misteri della famiglia Traversa, lo scrittore cortocircuita presente e passato, dando forma all’idea della letteratura come strumento contro l’oblio.
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✏️ la quarta di copertina
Il 18 dicembre 1922 è una delle tante date rimosse dalla memoria collettiva. Eppure, in quel giorno e poi in quello successivo, il Partito Nazionale Fascista, diventato da poco forza di governo, mette alla prova per la prima volta la propria totale impunità: fa strage di oppositori politici, uccidendone una trentina. Uno di loro, l’operario Pietro Ferrero, viene addirittura legato vivo a un camion e trascinato per le strade fino a che non esala l’ultimo respiro. Tutto questo avviene in una delle città meno fasciste d’Italia: Torino. Quella che va in scena il 18 dicembre 1922 è la “famosa strage di Torino”, verrebbe da dire. Peccato che sia tutt’altro che famosa.
“Il 18 dicembre del 1922 è iniziata la rovina della mia famiglia e la mia dannazione, anche se allora, ovviamente, non ero ancora nato”: a raccontare questa storia è l’ultimo discendente dei Traversa, una famiglia di piccoli industriali che, all’inizio del Novecento, sembrerebbe avviata a un successo inarrestabile, se solo non arrivasse quel maledetto giorno del 1922, se solo gli eventi non la spaccassero in due, tra fascisti e antifascisti, dando inizio a quella privatissima “Guerra dei cent’anni” che il narratore sta ancora combattendo. E sarà proprio lui, in questa tesa saga familiare, a collocare la “guerra dei Traversa” nelle pieghe meno note della Storia, tra le corsie di un manicomio femminile, i campi di concentramento della Francia meridionale e le bombe Blockbuster, sperimentate per la prima volta su Torino e destinate a radere al suolo le città.
Attraverso le gioie, i drammi e i misteri di una famiglia a lui molto vicina, Perissinotto cortocircuita il presente e il passato, vincendo una grande sfida narrativa e dando forma alla sua idea di letteratura come strumento per sconfiggere l’oblio.