mercoledì 30 giugno 2021 | ore 18:00Terrazza Canottieri Armida, viale Virgilio 45, Parco del Valentino

Quello che possiedi

Troppa bellezza ammazza i luoghi e chi li abita

mercoledì 30 giugno h 18
Terrazza Canottieri Armida, viale Virgilio 45, Parco del Valentino

presentazione del libro di e con Caterina Soffici
edito da Feltrinelli
con Francesca Bolino

I posti in sala sono limitati, la prenotazione è obbligatoria
(chiama 011 8904401 o scrivi, specificando nomi
e recapiti telefonici dei partecipanti, a info@circololettori.it). È obbligatorio:

> all’ingresso compilare e firmare un’autodichiarazione
(la trovi in Accoglienza oppure puoi scaricarla 
qui e portarla già compilata);
> indossare la mascherina anche in sala
(dispositivo medico: chirurgica o FFP2; no mascherina di stoffa).

Per prenotare l’aperitivo o la cena chiama 011 6699219

Clotilde Brunori Princi ha ottantadue anni, è elegante, impeccabile ed eccentrica come è sempre stata: il tempo e la malattia hanno sbiadito la sua bellezza, ma non la sua tempra. Sua figlia Olivia è in piena crisi di mezza età: vegetariana, ossessionata dalla forma fisica, corre per non pensare alla propria vita intrappolata fra un marito sempre più distante, i figli ormai cresciuti e quella madre così difficile.
Una mattina d’autunno Clotilde sparisce da Villa del Grifo, la dimora di famiglia sulle colline di Firenze. Non è uno dei brevi viaggi – molto chiacchierati dagli avventori del bar tabacchi delle Tre Vie – di quando, prima ragazza e poi giovane sposa, partiva a bordo della sua Lancia Aurelia. Nessuno può saperlo, ma la nuova fuga ha a che fare con qualcosa di doloroso accaduto nel suo passato, qualcosa che è sempre stato occultato dietro la ricchezza e il privilegio. Ma quello che possiedi finisce per possederti: con l’approssimarsi della fine Clotilde è costretta ad affrontare i suoi demoni, e Olivia si ritrova suo malgrado coinvolta nella resa dei conti. A lei la scelta se continuare sulla strada della sottomissione e della negazione o prendere in mano il suo destino, per dimostrare prima di tutto a se stessa che ognuno può scrivere il proprio futuro.
Caterina Soffici ci racconta le ferite e il coraggio di una madre e di una figlia, un’intensa storia di ribellione e riscatto che è anche l’affresco – lucidissimo e al tempo stesso struggente – di una città e di una di società che, quanto più vede crollare le proprie certezze, tanto più si abbarbica ai suoi vezzi e alle sue cerimonie.

 

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