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lunedì 18 marzo 2024 | ore 19:00il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino

S’avanza la mia ombra a passo di lupa

Viaggio tra artiste incendiarie

presentazione del libro di e con Valeria Palumbo
edito da Enciclopedia delle Donne
nell’ambito di
Femminile plurale

Romaine Brooks, Ida Rubinstein, Colette, Djuna Barnes, Renée Vivien e tante altre hanno teorizzato e reso pubblico il loro rifiuto delle convenzioni: sono state apertamente libere, nel creare e nell’amare.Qui si parla di loro – e degli uomini che le hanno ammirate, amate, oscurate.


📌 ingresso libero fino a esaurimento posti

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✏️ la quarta di copertina
Perché non esiste nessun segno del passaggio di Romanie Brooks? Perché nei luoghi di Parigi in cui visse o lavorò, nei luoghi di Roma, Firenze, Venezia, Capri e Nizza che la videro attiva come intellettuale e pittrice, non si trova alcun segno che ne ricordi l’esistenza e l’opera? Valeria Palumbo in questo libro ripercorre le orme di Romanie Brooks. Una pittrice, fotografa, intellettuale, artista originale e libera, che fece della propria libertà di amare, di vivere, di vestirsi, di muoversi, di creare il senso della propria esistenza. «Partire dalla sua “invisibilità” sintetizza più problemi: le difficoltà che dovette affrontare durante la sua vita, la concezione delle donne al suo tempo, e ancor più delle lesbiche, di cui fu alfiere senza remore […]».
Come disse Natalie Barney – compagna “poliamorosa” di Romaine, e con lei partecipe di quel movimento “incendiario” che fu denominato “les Amazones”, a sua madre, Alice Pike – «Mi sembra che coloro che osano ribellarsi, in ogni epoca, siano coloro che rendono possibile la vita – sono i ribelli che estendono i confini di ciò che è giusto, passo dopo passo – restringendo il territorio del male e allontanandolo dall’esistenza. Finché le donne come te perdoneranno tutto, gli uomini si concederanno tutto».
Valeria Palumbo è da sempre interessata a queste donne, e a costruire attraverso le loro storie e le loro scelte, di vita e artistiche (la loro nuova visione del ritratto e dell’autoritratto è già di per sé una rivoluzione) quella prospettiva femminile attraverso la quale: «anche la storia maschile, che si è voluta universale, appare molto diversa, molto manipolata, molto insufficiente».