This is your song #2
Il crooner della critica musicale italiana Maurizio Blatto racconta tutto quello che una canzone nasconde e riverbera, come un romanzo breve, fotogramma dopo fotogramma, nota per nota.
Per ogni incontro, cofirmato dal Circolo della musica, una playlist di memorabili momenti pop narrati in venti minuti di storia e aneddotica.
#2Suzanne, Leonard Cohen
Pubblicata come poesia nel 1966, poi incisa come canzone da Judy Collins, viene finalmente registrata nel 1967 da Leonard Cohen, che però non ne deterrà mai i diritti. Prende spunto dalla profonda amicizia, e dall’inconfessato desiderio, tra l’autore e Suzanne Verdal, moglie, ai tempi, dello scultore Armand Vaillancourt. Dice Cohen: «Sapevo che avrebbe parlato di Montreal, sembrava essere emanata dal panorama di Montreal. Sapevo che c’erano navi in arrivo e in partenza, sapevo che c’era un porto e sapevo che c’era la Nostra Signora del Porto, la vergine della chiesa che apriva le braccia a i marinai e potevi salire sulla torre e vedere il fiume. La canzone veniva da quella visione, da quella vista del fiume. Una sera mi imbatto in Suzanne Vaillancourt, moglie di un mio amico, che mi invita ad andare al suo posto vicino al fiume. Aveva una stanza in un magazzino, mi servì il tè della Constant Comment che aveva un vago sapore di arance. E le barche passavano e io toccavo il suo corpo perfetto con la mia mente, perché non era possibile fare altro».