domenica 19 aprile 2020

TORINO CRIME FESTIVAL

sabato 18 e domenica 19 aprile

Virtual Edition del Torino Crime Festival: due giorni di incontri, interviste e meeting online, dedicati come sempre ai temi della criminologia, del racconto criminale, della cronaca nera e della sicurezza – in cui gli utenti possono interagire con i vari ospiti – rivisti però alla luce degli effetti che l’attuale pandemia sta scatenando a livello globale.

Quartier generale è la pagina Facebook del Torino Crime Festival

Quattro i fili conduttori contenutistici e di riflessione:

* MAFIA, MAFIE E VIRUS
È stato scritto che alla mafia piacciono le medicine e le mascherine anti COVID19, ma i suoi interessi ovviamente sono molto più ramificati e trovano sempre nuovi modi di guadagnare e di lucrare sulla tragedia provocata dall’attuale crisi sanitaria mondiale. Quali affari stanno facendo le mafie e la criminalità organizzata con il virus?

* LA GEOPOLITICA INFETTA
L’epidemia sta modificando gli assetti mondiali e quindi la geopolitica, è un’emergenza globale che come una radiografia su scala planetaria ci restituisce un quadro di come sono cambiati dall’interno in questi anni e come cambieranno ulteriormente gli equilibri tra le nazioni e i rispettivi governi. Oltre a questo, tornando sul piano nazionale, il nostro Paese è appena stato dichiarato porto non sicuro.

* IL CRIMINE SI CHIUDE IN CASA
Il mondo non è solo malato. Rinchiuso dentro le pareti di casa, il mondo è impazzito. E la cosa riguarda famiglia, coppie, minori, persone in difficoltà e immancabilmente criminali. Fenomeni che erano già endemici a livello criminale nel mondo precedente, una volta confinati nella dimensione domestica, da un lato si sono maggiormente acuiti nei numeri, decisamente impressionanti, e dall’altro si sono completamente inabissati ancora più di prima, complice lo schermo delle abitazioni private. All’ordine del giorno si sono aggravate le violenze domestiche, la violenza sulle donne e la pedofilia che ora trovano il loro terreno di coltura all’interno del disagio psicologico e dalle condizioni impreviste, provocate dalle norme restrittive per la quarantena. In parallelo si è registrato in modo sorprendente un’impennata dei reati sessuali nei confronti dei minori, una piaga sempre più amara e attuale, con un incremento preoccupante dei reati commessi nell’ambito della pedopornografia

* LA NECESSITÀ CURATIVA DELLO STORYTELLING
Il “racconto criminale” non può mancare all’interno di questa edizione virtuale del Torino Crime Festival e affronta alcuni casi della recente storia contemporanea, la cui eco continua ad attraversare i decenni fino ai giorni nostri, continuando a
porre sempre nuovi interrogativi.

 

IL PROGRAMMA DI DOMENICA 19 APRILE

ore 15.00 | La musica come antidoto sociale con Marco Zuliani in arte Zuli, associazione Large Motive

ore 16.00Chi sono i mostri? con Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani
Fabio Sanvitale, giornalista investigativo, scrittore, docente, è esperto di cold case. I suoi libri hanno contribuito a gettare luce su importanti casi criminali del passato, tra cui l’omicidio di Pier Paolo Pasolini e il delitto del Canaro della Magliana.
Armando Palmegiani, esperto della Scena del crimine, docente di Criminologia clinica e Psicopatologia forense all’Università eCampus e docente di Storia della cronaca nera nel Master in Scienze criminologico-forensi dell’Università La
Sapienza di Roma.

ore 17.00Non siamo più un porto sicuro con Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’ARCI, e Alessandra Sciurba, presidente Mediterranea

ore 18.30Scrittura e malavita con lo scrittore Piergiorgio Pulixi, premio Scerbanenco 2019

ore 19.30Il tesoro digitale della criminalità organizzata con Ranieri Razzante
Ranieri Razzante, docente all’Università di Bologna, avvocato e massimo esperto italiano di anti-riciclaggio è stato tra i primi a denunciare le infiltrazioni mafiose negli ospedali. Infatti, la mafia si sta già infiltrando nel mercato degli apparecchi medicali e della salute e bisogna prestare attenzione alle nuove povertà che potrebbero andare a rimpolpare le reti locali della criminalità organizzata. L’allerta deve essere tenuta alta anche su strozzinaggio e sui reati informatici, oltre alle cripto-valute e Bitcoin in particolare.