Il periodo del silenzio
Come sparire dal mondo
presentazione del libro di e con Francesca Manfredi
edito da La nave di Teseo
con Paola Cereda
nell’ambito di Femminile plurale
Cristina ha ventotto anni, una vita piuttosto monotona, nessun trauma particolare. Una sera elimina i profili social: è la prima tappa di un percorso verso il silenzio che la farà scivolare in una sorta di rarefazione. Quando la sua storia diventa virale, una schiera di persone decide di emularla, ma nessuno sembra più sapere dove si trovi e se tornerà.
📌 ingresso libero fino a esaurimento posti
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✏️ la quarta di copertina
Cristina Martino ha ventotto anni, è laureata in Archeologia e lavora, precaria, nella biblioteca di dipartimento dell’Università di Torino. Ha una vita piuttosto monotona, una famiglia ordinaria, nessun trauma in particolare. Ha avuto qualche storia d’amore, nessuna è durata poi molto, nessuna ha avuto esiti così drammatici, tranne una che le è rimasta dentro con una forma di dolenza irrisolta, come se, a dispetto di un’esplosione non troppo spettacolare, le polveri si rifiutino di depositarsi.
Ma Cristina ha ancora qualche flirt, quello con Daniele sembra in fin dei conti piacerle, ma soprattutto ha un’amica, Silvia, che sembra il suo opposto; ogni cosa in lei sembra tendere infatti all’evasione dalla norma, al rumore, all’eccesso di vita. Una sera, presa da un impulso momentaneo, Cristina decide di eliminare i suoi profili social. Un gesto senza motivazione apparente, non insolito, di certo non rivoluzionario: eppure, questa sarà la prima tappa del suo percorso verso il silenzio, perché, gradualmente, Cristina decide di smettere di comunicare. Pur continuando la sua vita quotidiana, si priverà delle parole, della voce, dei gesti, mantenendo una comunicazione dapprima essenziale e, infine, eliminando anche quella.
Smette così di parlare ai suoi genitori, a sua sorella, smette di parlare a Silvia, che non riuscirà a sostenere questa sua scelta, smette di parlare alle persone per strada, in biblioteca, persino a Daniele. Cristina sempre più sembra scivolare in una forma di rarefazione, di invisibilità fisica, in cui il silenzio tende a diventare la scelta di una sparizione dal mondo. Quando un articolo sulla sua storia diventa virale, una schiera di persone decide di emularla, attribuendo al suo silenzio significati universali e necessari, mentre nessuno sembra più sapere dove Cristina si trovi e se tornerà.
Con una scrittura nitida e puntuale, che segue come una pelle l’evoluzione interiore di Cristina e il suo rapporto con il silenzio, Francesca Manfredi scrive un romanzo teso e potente, che riflette sulla solitudine oppressa dal caos, sul vuoto comunicativo dei nostri rapporti, sulla forza che ancora può avere la parola, quando rinasce vergine e vera.